IL TRATTAMENTO NEUROPSICOLOGICO    

 

Le possibilità terapeutiche della neuropsicologia si rivolgono sia al  campo dei disturbi focali sia verso  strategie  comportamentali  e riabilitative  cognitivo-motorie in soggetti portatori di lesioni diffuse dell'encefalo.  E' soprattutto a quest'ultimo livello che la neuropsicologia sta prepotentemente mostrando come, soprattutto attraverso un approccio di  tipo  processuale[i]  provveda a recepire[ii], ma anche a proporsi come un appropriato piano di trattamento.

Esistono tre filoni teorico-pratici alla base dell’intervento riabilitativo dei deficit neuropsicologici:          

il primo filone ci propone di affrontare la riabilitazione dei processi cognitivi tramite stimolazioni aspecifiche;     

il secondo  parte da posizioni del tutto opposte e suggerisce che il recupero debba passare necessariamente da una stimolazione specifica del disturbo; 

il terzo e forse quello che si distingue per idoneità ed efficacia propone che il riacquistare delle abilità cognitive sia possibile sfruttando le capacità plastico riadattive di un sistema modulare; ciò significa che non affronta il disturbo specifico ma propone di superare le difficoltà e gli effetti inibitori derivanti da “un modulo entrato in cortocircuito” stimolando le abilità residue, “i moduli sani”, il cui riassetto porterà alla maggiore autonomia possibile.[iii]

Il quadro clinico  presentato  e l'evolversi del suo recupero rinforza i presupposti dell'approccio riabilitativo a cui si fa riferimento.

[i] Kaplan E.,1989 I Corso Aggiornamento in Neuropsicologia e Riabilitazione, Abano Terme  

[ii] Helm-Eastabrooks,1989:  I  Corso  Aggiornamento in Neuropsicologia  e Riabilitazione, Abano Terme

[iii]Levy Rahamani, 1987: alcune premesse neurobiologiche alla riabilitazione delle funzioni psichiche superiori; in Riabilitazione Neuropsicologica di A. Mazzucchi, il Mulino